Gravidanza: sfatiamo il mito del sollievo dal dolore

Valentina Maistri
Ostetrica specializzata in rieducazione del pavimento pelvico, salute sessuale, mestruale e gravidanza fisiologica.

2 minuti

Giugno 2023

La gravidanza implica importanti cambiamenti ormonali, muscolo-scheletrici, sistemici, tali da poter modificare gli equilibri (o disequilibri) preesistenti.

Quello che in alcuni casi si è notato è che le modificazioni indotte dalla gravidanza possono talvolta determinare un miglioramento della sintomatologia, questo miglioramento però non è scontato, non è prevedibile e nella maggior parte dei casi è temporaneo. In altri casi la situazione post gravidanza ricalca quella preesistente, in altri ancora queste modificazioni possono portare addirittura ad un peggioramento dello stato di salute e benessere della persona. 

La gravidanza non è una medicina né una soluzione, non è una cura né una malattia, la gravidanza, quando non è semplicemente una sorpresa, è una scelta consapevole fatta da una o più persone. La gravidanza però rappresenta socialmente e storicamente l’obiettivo, l’aspirazione massima, il mezzo attraverso cui realizzarsi dei corpi assegnati femmina alla nascita (che però devono continuare ad esprimere questo genere per poter essere legittimatə nella scelta).

Questa narrazione non può non condizionare anche il mondo medico, mondo nato e cresciuto in una cultura patriarcale in cui le persone AFAB sono da sempre poco rappresentate, sia dalla parte medica che da quella dei pazienti. 

“La gravidanza fa passare tutto” è il risultato di stereotipi di genere, ma anche di:

  • mancanza di formazione
  • limitata ricerca scientifica
  • limitato studio in merito alla fisiologia e alla patologia dei corpi AFAB

Gli stereotipi in medicina sono più influenti e presenti di quello che si possa pensare, sono il motivo per cui le persone AFAB vengono credute meno dal personale medico quando riportano sintomi dolorosi, il motivo per cui abbiamo ritardi diagnostici mostruosi su patologie che riguardano questi corpi, ciò che legittima atteggiamenti paternalisti, sono ciò che alimenta la violenza ostetrica.  

Non solo l’autodeterminazione, il modo in cui decidiamo di costruire la nostra vita, ma anche la nostra salute, passa dalla liberazione di questi stereotipi e della decostruzione del patriarcato.  

Primo piano di Luca Bello

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