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Novembre 2022
Non sempre è facile riconoscere i propri sintomi e dare un nome al proprio malessere. Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli molto complesso e spesso le disfunzioni che ne derivano si sovrappongono così tanto da rendere difficile l’identificazione di cosa potresti avere.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza. 💡
Chi soffre di vaginismo può sperimentare una o alcune delle seguenti situazioni:
Se ti rivedi in uno di questi sintomi, c’è qualcosa che possiamo fare. Provare dolore, o paura del dolore, nelle situazioni descritte non è normale, ed è importante capirne meglio la radice per poterlo risolvere e stare bene. 🧘🏽♂️
l vaginismo è la contrazione involontaria dei muscoli del pavimento pelvico che circondano la vagina che non permette la penetrazione o l’inserimento di corpi esterni — creando un vero e proprio muro inaccessibile. 🧱
Da un punto di vista medico, si dice che tali muscoli sono in uno stato di “ipertono” e quindi non riescono a rilassarsi permettendo la loro naturale funzione.
Questa reazione di tensione dei muscoli è completamente involontaria, e non si può comandare razionalmente. Per cause e motivazioni sempre diverse, spesso il corpo ha imparato ad associare la penetrazione al dolore. Quindi, ogni volta che il corpo si aspetta questo atto, i muscoli vaginali si irrigidiscono come reazione protettiva.
Chi soffre di vaginismo lo confonde spesso con la “dispareunia”: la differenza principale sta nel fatto che la dispareunia definisce il dolore alla penetrazione, che si manifesta durante la penetrazione stessa (all’inizio, a metà o al fondo della vagina). Nel vaginismo si ha una contrazione anticipatoria dei muscoli del pavimento pelvico che rendono quasi sempre impossibile qualsiasi tentativo di penetrazione. Il vaginismo, inoltre, è spesso accompagnato dalla paura di tale rapporto. 🙅🏽♀️
Attenzione però: la paura o la fobia possono essere sia causa che conseguenza del vaginismo, creando un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire. Per questo la psicoterapia è sempre una buona alleata in questi percorsi.
La visita ginecologica richiede un’attenzione particolare: non è sempre possibile, può essere accompagnata da dolore, anche se, in alcuni casi e in presenza di un buon setting (comunicazione, rispetto dei tempi) può comunque essere eseguita riducendo il fastidio al minimo.
Chi ha questa disfunzione non riesce ad avere rapporti penetrativi in modo sereno. Questo causa una maggiore insicurezza verso di sé e in relazione alle altre persone. 💘
Soprattutto quando si è molto giovani ci si può sentire inadattə, sbagliatə o non prontə. Se si è in una relazione, a volte si può perfino arrivare a dubitare della fiducia e dei sentimenti che si provano verso lə partner. “Forse non è quellə giustə”, “Forse non sono davvero innamoratə” sono frasi che ci si ripete nel tentativo di dare una spiegazione razionale a una difficoltà che nessun altro sembra avere. Il motivo, però, non è sicuramente la bontà dei propri sentimenti o la tranquillità del momento.
Non è vero che chi ha il vaginismo non ama per davvero o non vuole fare sesso. Queste persone condividono il piacere sessuale con lə loro partner e possono raggiungere l’orgasmo nei modi che preferiscono, ad esempio attraverso la stimolazione genitale esterna, anale, o stuzzicando la tensione erotica di tutto il corpo, in primis del cervello. Forse più di altre, conoscono il proprio corpo e i propri gusti — avendo dovuto trovare alternative piacevoli e creative al rapporto penetrativo. 🎨
Il vaginismo non impatta però solo sulla sessualità. Basti pensare a tutto ciò che normalmente o di routine può incrociare una vagina: un assorbente interno, una coppetta mestruale, l’anello anticoncezionale, uno speculum o una sonda durante la visita ginecologica di controllo. Tutte cose che per molte persone sono facili, mentre per altre no.
Se non si sa dare un nome alla propria condizione, non si ha il coraggio di parlare con la propria famiglia di queste difficoltà - portando alla sensazione di non essere capitə fino in fondo.
Se hai il vaginismo, probabilmente ti senti l’unica persona al mondo ad averlo. Sembra che tuttə riescano a fare con naturalezza quello che tu non riesci.
Non ti preoccupare, non è assolutamente così. ⏸
Si stima che l’1–2% delle persone assegnate femmina alla nascita in età fertile (ovvero tra i 15 e i 44 anni) siano affette da vaginismo*.
Tuttavia, questa percentuale è sicuramente più alta. Basta tenere in considerazione due dati:
Potresti conoscere molte più persone vaginismiche di quello che credi, basta iniziare a parlarne.
Andiamo al sodo: da cosa nasce il vaginismo? Questa disfunzione può avere varie cause che differiscono da persona a persona, motivo per cui è essenziale trattarla con un approccio multidisciplinare.
Il vaginismo può essere causato principalmente da due fattori: fisico e psicologico. Anche se non sempre è possibile evidenziare un’associazione diretta, cause diverse possono coesistere e individuarne la primaria non è sempre è importante quanto considerare la persona nel suo insieme di mente e corpo.
💪🏽 Fattore fisico: nonostante ci sia ancora grande incertezza in campo scientifico, sappiamo ormai che il vaginismo si manifesta con “ipertono” e quindi una iper-attività dei muscoli del pavimento pelvico. L’ipertono può derivare da una predisposizione genetica (ad esempio, un imene particolarmente fibroso e spesso) oppure da uno sport ad alto impatto praticato per molti anni a livello agonistico (ad esempio la pallavolo, i cui salti possono irrigidire i muscoli pelvici). Dal punto di vista organico il vaginismo può essere secondario a traumi chirurgici, endometriosi, atrofia vaginale, nevralgia del pudendo (ecc.)
Il vaginismo si manifesta con ipertono o iper-attività muscolare. Ma non è affatto detto che chi soffre di ipertono soffra anche di vaginismo.
🧠 Fattore psicologico: come abbiamo già detto, un’aspettativa negativa verso l’attività sessuale, in particolare quella penetrativa, o la fobia delle penetrazione caratterizzano spesso il vaginismo. Questa può essere una reazione al dolore associato alla penetrazione.
La storia delle persone con vaginismo può occasionalmente essere caratterizzata da:
Sì, la gravità della disfunzione varia da persona a persona e richiede trattamenti diversi. Procedi per step per capire che tipo di vaginismo hai.
È primario o secondario?
È generalizzato o situazionale?
Di che grado è?
Esistono cinque gradi di vaginismo che un professionista sanitario, durante la visita, può identificare a seconda della sua manifestazione:
Decidere di prendere di petto questa disfunzione e provare a risolverla non è facile, ma puoi iniziare a capirne di più un passo alla volta.
Dai un nome a quello che senti: provare dolore nelle situazioni descritte non è normale, ed è giusto avere la consapevolezza di cosa si ha. Informati online e offline, leggi articoli con fonti affidabili e ascolta le esperienze di altre persone.
Fai una valutazione del pavimento pelvico: una volta che hai un’idea di cosa potresti avere, prenota una valutazione del pavimento pelvico con un/a ginecologo/a, ostetrico/a o fisioterapista per ricevere una diagnosi ufficiale, valutare il grado di complessità e impostare la terapia di riabilitazione più adatta a te. È importante che tu contatti un professionista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico per andare a colpo sicuro.
Costruisci la tua terapia personalizzata: il vaginismo va trattato a 360 gradi con un percorso fatto su misura per te, spesso supportato da professionistə sanitariə che appartengono a sfere diverse di specializzazione.
Gli elementi che sono spesso presenti (anche insieme) nelle terapie per il vaginismo sono:
Dal vaginismo si può guarire. Non è un percorso breve o facile, bisogna esserne consapevoli: ma può dare ottimi risultati molto prima di quello che si potrebbe pensare. Con il supporto di espertə competenti e la giusta costanza nel portare avanti una terapia multidisciplinare, ci sono tutti i presupposti per stare meglio.
A volte l'ironia è l'arma migliore per affrontare le difficoltà:
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